La Danimarca e l’anello metropolitano del secolo
È considerato il progetto del secolo in Danimarca. E non solo perchè si tratta di uno dei maggiori contratti per opere pubbliche che siano stati stipulati in Danimarca. La metropolitana ad anello Cityringen comporterà a Copenaghen una vera e propria rivoluzione infrastrutturale: la più grande negli ultimi 400 anni, da quando cioè venne costruito il famoso quartiere di Christianshavn.
Due gallerie gemelle, del diametro di quasi 6 metri, corrono parallele per circa 16 chilometri sotto la città fino ad una profondità di 40 metri, maggiore dell’altezza della Torre di Copenaghen. Le due canne formano un doppio circuito ad anello che attraversa 3 grandi “pozzi di servizio” dotati di scambi e binari di stazionamento e 17 nuove stazioni interamente sotterranee, scavate ad una quota media di -20metri accanto a monumenti, chiese, edifici storici, piazze e vie tra le più vivaci e trafficate della città. Il nuovo anello avrà diversi punti di connessione con l’esistente sistema intermodale di trasporti: all’altezza delle stazioni di Kongens Nytorv e Frederiksberg con le due linee di metropolitana M1 e M2 inaugurate nel 2002; presso le stazioni di Copenaghen H, Østerport e Nørrebro con la rete ferroviaria e, in particolare, le 7 linee S-tog - la rete di ferrovie metropolitane che collegano la città e l’hinterland.
Una ulteriore doppia tratta di circa 2 chilometri collega l’anello metropolitano al CMC, il Centro di Manutenzione e Controllo dove, su un’area di 90.000 mq trovano spazio il Centro Direzionale nonché officine, centro di lavaggio, aree di manovra e di parcheggio dei veicoli. Infine, una bretella a Nord-est sviluppa il collegamento metropolitano per ulteriori 2,3 chilometri di linea verso l’area Nordhavn.
sotto: Cantieri Cityringen a Copenhagen, discesa dei portali GCF in galleria
Le scelte innovative per l'Armamento ferroviario.
Interamente affidato a GCF l’armamento ferroviario. Due le tipologie costruttive per le quali si è optato. Per l’innervatura interna all’area del Centro di Manutenzione e Controllo (CMC) si è operato con una tecnologia tradizionale di armamento ferroviario su ballast. Unica eccezione i binari all’interno degli edifici che sono stati realizzati con una tecnologia di embedded track all’interno della pavimentazione in calcestruzzo.
La linea metropolitana, invece, sia per quanto concerne la tratta di collegamento, sia per i binari nelle due canne singole ad anello, è stata costituita da un armamento innovativo Slab Track realizzato con blocchetti LVT (Low Vibration Track) che vengono inglobati in un getto di calcestruzzo di bloccaggio.
Una tipologia costruttiva adottata recentemente anche dal cantiere svizzero di Generale Costruzioni Ferroviarie che opera nell'armamento ferroviario della Galleria di Base del Ceneri, sulla linea di pianura ad alta velocità che collegherà Nord e Sud d’Europa. “È una scelta – spiega l’ing Francesco Costa Medich, torinese, Direttore del cantiere GCF – coerente ed efficace in ordine all’obiettivo progettuale di ridurre al minimo le vibrazioni e, di conseguenza, il rumore prodotto dal passaggio dei veicoli sotto aree sensibili della città”.
sotto: Pre-assemblaggio del binario nel cantiere al CMC. Cityringen Copenhagen.
Un cantiere di innovazioni: di metodo, di organizzazione, di macchinari.
Metodologia costruttiva, fasi procedurali, attrezzature e macchinari impiegati: ogni elemento del cantiere GCF è stato progettato, valutato, e scelto sulla base degli spazi di manovra, delle dimensioni complessive dell’opera, delle difficili condizioni logistiche. “La squadra GCF – sottolinea l'ing. Costa Medich – ha dato prova di grande capacità e flessibilità nello studiare e definire nei minimi dettagli, insieme al cliente, la metodologia costruttiva migliore in funzione del progetto. L’obiettivo è stato fin da subito trovare soluzioni che riducessero al minimo i rischi di mancata produzione essendo fondamentale, per un’opera impegnativa come il Cityringen, il rispetto giornaliero dei programmi previsionali nonostante le grandi difficoltà logistiche e di coordinamento”.
Molte le soluzioni tecniche ed organizzative concepite e messe a punto da GCF per il cantiere della capitale danese. Il sistema del pre-assemblaggio esterno dell’armamento, ad esempio, che a Copenaghen ha consentito di garantire uno stoccaggio e, di conseguenza, di mantenere costante la produzione giornaliera in galleria, anche in presenza di situazioni impreviste. Le procedure e le tecniche di getto del calcestruzzo, per le quali si sono messi a punto degli inediti “portali” che, alimentati da betoniera che circola sul binario già costruito, hanno permesso di evitare il pompaggio del calcestruzzo in galleria: “Gli unici punti di accesso possibili – spiega il Direttore di Cantiere – erano costituiti dalle future stazioni, distanti circa un chilometro una dall’altra. Questo avrebbe comportato il pompaggio in orizzontale per lunghezze di 6-700 metri: una strada molto rischiosa che abbiamo preferito non seguire”. Un analogo sistema, opportunamente modificato e "rinvigorito" quanto a potenza, è stato adottato con successo da GCF per l'armamento ferroviario dell'Alta Velocità nel Tunnel di Base del Ceneri.
sotto: posa e costruzione del binario
L’ultima fase: la costruzione della terza rotaia
Regolazione del binario e getto del calcestruzzo precedono l'ultima fase dell'intervento di GCF per la costruzione della metropolitana di Copenaghen: la costruzione della terza rotaia. Un ulteriore anello di 16 chilometri circa che, in ognuna delle gallerie gemelle, corre parallelo al binario provvedendo all'alimentazione dei veicoli a guida automatica della Cityringen.
La sua costruzione è una fase operazione delicata e complessa del cantiere GCF e si basa su una meticolosa mappature preventiva delle temperature rilevate punto per punto in galleria. “Costruita la terza rotaia - spiega il caposquadra Gaetano Franciosa – su questa mappa è stata calcolata la regolazione individuale di ognuno dei 350 giunti che, inseriti ad una distanza di 120 metri l’uno dall’altro, permetteranno di compensare le dilatazioni dovute all'escursione termica”.
Il cantiere Cityringen è un villaggio in fermento nella città: 22 aree cantiere esterne, che sbucano in pieno centro cittadino, e oltre 1.500 addetti che ogni giorno lavorano nella doppia galleria che, per quanto concerne l’approvvigionamento di materiali costruttivi “pesanti”, ha un unico punto di accesso, piuttosto affollato di mezzi in manovra. Per il solo armamento ferroviario si è trattato di movimentare più di 4.000 rotaie, ognuna montata su 26 blocchetti LVT: circa 20.000 tonnellate di materiali.
Il direttore del cantiere, ing. Costa Medich, non ha dubbi quando gli si chiede di sottolineare l'aspetto più impegnativo del cantiere di Copenaghen: "Certamente il grande sforzo organizzativo che è stato quotidianamente necessario per coordinare tutti gli attori in campo e i rispettivi programmi di lavoro, sincronizzando e rendendo fluide e continuative, attraverso l’unica porta di accesso, tutte le operazioni di approvvigionamento e di movimentazione delle innumerevoli macchine e delle ingenti quantità di materiali". Il tutto mentre da mesi lungo la "functional section" della Cityringen sono già in movimento i veicoli della metropolitana per le rigorose fasi preliminari di test.
Cityringen, il manufatto civile preso in consegna da GCF
Cityringen, Le fasi di regolazione del binario e di getto del calcestruzzo
Cityringen, Ultima fase dell'intervento di GCF: la costruzione della terza rotaia
L’Inaugurazione: una festa per l'eccellenza italiana
La nuova linea metropolitana Cityringen è stata inaugurata in un bagno di folla domenica 29 settembre 2019 dalla regina di Danimarca, Margherita II, presenti le più alte rappresentanze politiche del Paese e della città di Copenhagen.
Nella capitale danese l’85% dei cittadini avrà una stazione metro nel raggio di 600 metri. Una flotta di 39 treni driverless, completamente automatizzati e senza conducente, trasporterà fino a 75 milioni di passeggeri l’anno, con una frequenza fino a 75 secondi. L’opera, uno dei più importanti progetti europei di mobilità sostenibile che candida Copenhagen a diventare entro il 2025 la prima capitale carbon neutral al mondo, è stata universalmente salutata dai media come il “frutto dell’unione delle eccellenze italiane nel settore delle costruzioni e delle opere civili (Salini Impregilo, capofila), dell’armamento ferroviario (GCF) e dell’innovazione tecnologica Hitachi- Ansaldo Sts”.
Italiana sarà anche la gestione della rete metropolitana di Copenhagen, affidata alla Società Metro Service A/S, partecipata per il 51% da ATM (Azienda Trasporti Milanesi) e per il restante 49% da Hitaci Sts.