IV Forum Italia-Francia delle Imprese di Famiglia

Dalle imprese nuovi stimoli per favorire cooperazione e progetti comuni
Italia e Francia più vicine e consapevoli di poter creare insieme prospettive promettenti per il tessuto produttivo. Il rinnovato clima di ottimismo e impegno comune è stato sancito nel recente IV Forum Italia-Francia delle Imprese di Famiglia che, per iniziativa di IREFI, ha riunito a Roma oltre 80 rappresentanti di grandi imprese - tra di esse GCF – enti, istituzioni e organizzazioni pubbliche e private dei due Paesi.
Molti e di peso gli interessi in campo, a cominciare dalla concreta possibilità di rivitalizzare e potenziare ulteriormente lo scambio commerciale tra i due vicini di casa che nel 2020, resistendo a qualche frizione nelle relazioni geopolitiche e al Covid, ha registrato un volume considerevole di 94 miliardi di euro.
“Con il governo Draghi i rapporti tra Italia e Francia sono tornati ottimi; ora la strada per rafforzare ulteriormente i legami economici non è il protezionismo o la contrapposizione tra nazionalismi ma l’unione dei talenti perché il talento francese e quello italiano, insieme, riescono ad ottenere ottimi risultati” ha spiegato a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia, nell’intervento di apertura del Forum Fabrizio Maria Romano, presidente e co-fondatore di Irefi (Istituto per le Relazioni Economiche Francia-Italia). “Le ingenti risorse messe in campo dal Next Generation Ue – ha aggiunto il presidente IREFI - possono fornire un’ulteriore spinta nel rafforzare i rapporti economici tra Italia e Francia ma occorrono gli uomini in grado di creare queste passerelle, questi contatti, questi ponti e di creare delle connessioni tra i due paesi”.
“Da molti anni – è il commento di Alessandro Rossi, presidente di GCF France - GCF vede nella Francia un terreno privilegiato di investimento e di impegno imprenditoriale. Non possiamo che plaudere e partecipare attivamente ad ogni iniziativa che, come il recente Forum, sia volta a rafforzare il quadro delle relazioni con la Francia e definire un quadro strutturato in cui concordare proposte, promuovere progetti di sviluppo, accompagnare azioni imprenditoriali. Una coesione forte ci rende tutti più forti: è un elemento positivo ed un fattore di crescita e sviluppo per tutte le aziende.”
L’importanza del ruolo di imprese e modelli di imprenditorialità orientati alla cooperazione e allo sviluppo di progetti comuni ha costituito il fil rouge dei numerosi interventi che, nelle diverse sessioni di lavoro, hanno affrontato nel concreto temi di estrema attualità: la transizione ecologica europea e la finanza sostenibile quale strumento della transizione stessa; l’impatto atteso dei Piani Nazionali di Rilancio e Resilienza e le concrete opportunità per le imprese francesi e italiane; gli IPCEI ( acronimo di Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo), già positivamente collaudati in diversi settori innovativi, e le nuove catene di valore franco – italiane nei settori delle infrastrutture, dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, dell’intelligenza artificiale, dell’idrogeno e dello spazio.
Sullo sfondo la necessità, per l’Europa intera, di far fronte alla concorrenza – quella cinese caratterizzata dalla presenza sempre più pervasiva di capitali - ma anche quella americana, forte dei 2 mila miliardi di dollari del Piano di aiuti post Covid voluto dal presidente Biden. In prospettiva, per contro, il prossimo completamento dell’iter per la firma del “Trattato del Quirinale” un progetto che mira a definire un quadro formale e disciplinato in cui sia possibile sviluppare con maggiore agilità progetti di cooperazione tra Italia e Francia, in particolare nei settori industriale e culturale.
A confrontarsi sulle possibili vie di cooperazione esponenti di caratura del mondo politico, finanziario e imprenditoriale: Andrea Munari, Presidente BNL Gruppo BNP Paribas; Christian Pierret, già Ministro dell’Industria e dell’Energia; Philippe Donnet, Group CEO di Assicurazioni Generali; Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico; Carlo Robiglio, Vice-Presidente di Confindustria; Giuseppe Notarnicola, Presidente ST Italia, Vicepresidente esecutivo ST Microelectronics; Linda Lanzillotta, già Vice-Presidente del Senato Italiano e Ministro; Stéphane Boujnah, Président du Directoire de Euronext; Giovanni Gorno Tempini, Presidente Cassa Depositi e Prestiti – Cdp; Antoine Sire, Directeur de l’Engagement d’Entreprise, Membre du Comité Exécutif BNP Paribas; Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont.
“Credo ci sia la consapevolezza – ha sottolineato Andrea Munari, Presidente BNL - che lavorare assieme crea le condizioni per crescere meglio, crescere più velocemente e in maniera più sostenibile”
Far fronte comune superando inevitabili resistenze è, in sintesi, il messaggio del Forum: "Contiamo sull'unione dei talenti - ha sintetizzato alle agenzie stampa il presidente Romano - per migliorare ancora le relazioni tra i due Paesi perchè finchè si ha una sorta di protezionismo economico, come succede spesso in Francia e a volte in Italia, questo può bloccare la fluidità dei rapporti". Molti, a fronte della fallita alleanza tra Stx e Foncantieri, i casi positivi ed esemplari di partnership andate in porto: come quelle sviluppate da Luxottica e Stmicroelectronics, gli investimenti transalpini di Campari e Lavazza in Francia, e di Lvmh e Bnp Paribas in Italia.
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