Linea elettrificata e treni Green per la Venezia-Belluno

Il primo Pop elettrico sulla linea elettrificata da GCF

Inaugurazione storica per l’anello basso linee del Bellunese

Stazione ferroviaria di Belluno, venerdì 11 giugno ore 10:47. Bandiere tricolore e inno di Mameli intonato dai bimbi della Scuola Materna per una giornata che tutti hanno definito “storica”. Il moderno treno Pop 16856 a trazione elettrica approda al binario 1 e, con il suo viaggio inaugurale lungo i 47 chilometri elettrificati da Conegliano a Belluno, segna la fine di un’epoca, quella delle littorine diesel.

A celebrare la conclusione dell’opera che ha valenza strategica in vista delle Olimpiadi invernali 2026 politici, ferrovieri, giornalisti, cittadini, tutti accomunati da un entusiasmo spontaneo e tangibile.

“È la realizzazione di un sogno – afferma ai giornalisti assiepati il presidente della Regione Luca Zaia - sembrava quasi impossibile pensare ad un treno elettrificato che arrivasse fino a Belluno e, invece, oggi abbiamo un diretto Venezia – Belluno, un treno che non avrà la rottura di carico a Conegliano e consentirà di risparmiare 13 minuti. È una giornata storica. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato per quest’opera: chiedo un grande applauso per i lavoratori, gli operai, tutti quelli che si sono spesi nella realizzazione, a RFI e a Trenitalia”.

i lavori di elettrificazione previsti dal "Progetto anello basso linee del Bellunese". Le diverse fasi del cantiere mobile tra Conegliano e Belluno.

 

Di 55 milioni di euro l’investimento, come ha precisato Anna Masutti, presidente di RFI: “Un investimento importante che si va ad inserire nel più ampio pacchetto di 200 milioni di euro destinati al Veneto e all’elettrificazione dell’intero anello bellunese. Un progetto importante per il trasporto ferroviario che è sostenibile per definizione e, dunque, un investimento per la popolazione locale, ma anche per l’ambiente e il futuro”.

Sui benefici ambientali derivanti dall’eliminazione della trazione diesel – in linea con la strategia di Rfi e del Gruppo FS per uno sviluppo sostenibile del Paese e del suo sistema di mobilità – si è soffermata Sabrina De Filippis, Direttrice della Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia: “Il nostro POP è un gioiello di sostenibilità, costruito per il 97% di materiale riciclabile e capace di ridurre del 30% il consumo energetico. Entro un biennio, grazie a 78 nuovi treni, porteremo la flotta ad un’età media di 5 anni. Un ulteriore primato per il Veneto che è la Regione con il più alto indice di puntualità e con un tasso di soddisfazione dei clienti che è oltre il 95%”.

Dal Ministro dei Rapporti con il Parlamento, il bellunese Federico d’Incà, l’efficace sottolineatura di quali speranze e prospettive possa rappresentare il progetto di elettrificazione della linea per il territorio: “Un tempo per i bellunesi prendere il treno significava scendere a valle, con una valigia di cartone, costretti ad andare altrove per cercare di realizzare i propri sogni. Oggi, al contrario, siamo partiti dal basso e siamo arrivati a Belluno: è un sogno che si realizza, un investimento sul futuro della montagna, con migliori collegamenti per la gente che qui vive e per la gente che qui potrà arrivare”.

Belluno in festa per l'inaugurazione della ferrovia elettrificata

Significativi i vantaggi offerti dalla linea elettrificata: la possibilità di spostarsi da Venezia a Belluno su unico treno, evitando il cambio a Conegliano; la riduzione dei tempi di viaggio; il confort offerto ai viaggiatori, sia pendolari, sia turisti, dai modernissimi treni Pop dotati di prese elettriche e di posti bici con prese di ricarica; la possibilità dei treni elettrici, dotati di migliori performance, di sfruttare al 100% le potenzialità strutturali della linea e di raggiungere più facilmente la velocità massima consentita ampliando i margini di recupero di eventuali ritardi; la migliore affidabilità e sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria tecnologicamente migliorata e dotata del Sistema Controllo Marcia Treno (Scmt).

“Per un’azienda che da 70 anni si occupa di collegamenti ferroviari - commenta Maurizio Simeone, Direttore della progettazione della Divisione GCF Impianti Tecnologici e Innovazione - è motivo di grande soddisfazione e orgoglio l’entusiasmo generale espresso da politici e tecnici per la realizzazione di un’opera nella quale abbiamo speso ogni nostra competenza tecnica e impegnato ogni energia per far fronte anche alle problematicità organizzative straordinarie che i 15 mesi di pandemia hanno comportato”.

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GCF e l’elettrificazione dell’anello basso bellunese

Tre le tratte di ferrovia che, nei territori di Padova, Vicenza, Treviso e Belluno sono comprese nel progetto RFI “Bacino Veneto” che, nell’ambito dell’Accordo Quadro 224 prevede la completa elettrificazione del cosiddetto “anello basso linee del Bellunese”. Il programma di elettrificazione e sostenibilità ambientale - finalizzato alla eliminazione delle attuali locomotive diesel massimizzando i vantaggi ambientali proprio del trasporto su ferro a emissioni zero – ha infatti coinvolto la Bassano del Grappa - Cittadella - Camposampiero, la Castelfranco Veneto – Montebelluna e la Conegliano Veneto - Belluno.

Nell’insieme sono oltre 90 chilometri di ferrovia a binario unico lungo i quali sono stati gettati oltre 2.000 blocchi di fondazione per la posa di altrettanti pali o portali in acciaio zincato attrezzati con le mensole - per lo più di tipo Omnia - destinate all’ancoraggio della linea di contatto a doppio filo in rame da 2 x 100 mmq sostenuta da doppia corda portante in rame 2 x 120 mmq.

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Di particolare complessità i lavori di elettrificazione lungo la tratta montana di 30 chilometri tra Vittorio Veneto e Belluno caratterizzata dalla presenza di importanti viadotti di interesse storico, dall’attraversamento di numerosi centri abitati e stazioni (Nove, S. Croce del Lago, Stazione per l’Alpago, Cadola, Ponte nelle Alpi) e, soprattutto, dall’esistenza di ben 22 gallerie che, per un’estesa complessiva di circa 7 chilometri e mezzo, sono state attrezzate con 280 sospensioni da galleria fissate mediante l’impiego di apposite grappe inox. Due di esse, la S. Croce e la Fadalto (la più lunga con i suoi 2.152 m di sviluppo) sono state attrezzate con Stes (sistema di sicurezza in galleria); altre due – la Burigo e la Vigneta, per un’estesa di circa 500 mt – sono state allestite, invece, con catenaria rigida certificata GCF, indispensabile per sfruttare al meglio gli esigui spazi dei manufatti storici.

Importanti, anche, gli interventi per l’elettrificazione delle stazioni interessate dal progetto - una decina le maggiori - non soltanto per la posa e l’attrezzaggio di pali e portali con travi MEC, ma per la realizzazione di nuove cabine TE di trasformazione (a Cittadella, Conegliano, Camposampiero) e di sottostazioni elettriche S.S.E. (Nove-Vittorio Veneto, Ponte nelle Alpi) per l’alimentazione della linea di contatto.

EBV - Elettrificazione in cifre

EBV - Elettrificazione in cifre

scorci e manufatti lungo la tratta conegliano - Belluno e presso la stazione di Montebelluna

GCF TE Veneto 8
GCF TE Veneto 1
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GCF TE Veneto 3
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Elettrificazione Bacino Veneto: contributi video e fotografici

Gallerie fotografiche: EBV photogallery 1 | EBV photogallery 2

Gallerie video (filtro: Elettrificazione Bacino Veneto): EBV video gallery

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