Ance 2017: GCF al 15° posto

GCF 15.a tra i super costruttori Italiani all'estero.
"I successi ottenuti dalle nostre imprese all'estero sono motivo di orgoglio per il Paese". A dichiararlo è il presidente dell'Ance, Giuliano Campana, commentando il Rapporto 2017 sulla presenza delle imprese di costruzione all'estero, presentato nei giorni scorsi alla Farnesina.
Nella classifica delle Top 30, Generale Costruzioni Ferroviarie si piazza ancora una volta al 15° posto: un risultato ragguardevole essendo la prima tra le imprese che operano esclusivamente nel segmento delle costruzioni ferroviarie
Molti gli elementi di interesse del Rapporto Ance 2017 che sottolinea il forte rafforzamento che - per il dodicesimo anno consecutivo - ha conseguito la presenza all'estero del sistema italiano delle costruzioni.
A fronte di un mercato nazionale "apatico", dal 2001 al 2016 la crescita annua media del fatturato oltreconfine delle imprese di costruzione è stata, infatti, del 13,5%, un valore sensibilmente maggiore della crescita del fatturato globale: + 5,8% medio annuo.
Nell'insieme le 43 imprese che hanno partecipato al Rapporto hanno conseguito nel 2016 un fatturato estero di oltre 14 miliardi con un aumento, rispetto all'anno precedente, del 17,8%.
Le tipologie di commesse
A far la parte del leone - per il primo anno dal 2004 - le commesse per infrastrutture stradali ed autostradali con 131 cantieri per 20 miliardi di euro (21,9% del portafoglio lavori), seguite dalle opere idrauliche con lavori per 15 miliardi (16,9% del totale).
"A ben guardare - osserva il Presidente GCF Edoardo Rossi - il settore ferroviario continua a pesare oltre il 16,1% e, soprattutto, insieme al segmento della costruzione metropolitane che ha raggiunto il 15,8% del portafoglio si conferma un settore di punta: nell'insieme costituisce il 31,9% del made in Italy all'estero e siamo davvero orgogliosi di essere in prima fila a rappresentare questo segmento fondamentale dell'economia nazionale".
Inedito, secondo il Rapporto 2017, l'aumento registrato nel 2016 nell'acquisizione di nuove commesse: 244 nuovi lavori per un controvalore di 20,8 miliardi: + 20,7% rispetto al 2015.
Il valore complessivo dei lavori all'estero ha sfiorato nel 2016 i 90,8 miliardi con 686 commesse totali.
Complessivamente le imprese italiane di costruzione realizzano oltreconfine il 72% della produzione totale. Un dato di media che copre un ventaglio piuttosto ampio nella scala d'importanza della quota estera sul fatturato globale: si va dal 30% per le aziende medie (con fatturato compreso tra i 251 e i 500 milioni), all'80,9% (in tre casi al 90%) per le aziende con fatturato che supera i 500 milioni.
Per il vicepresidente dell'Ance, Giandomenico Ghella "le imprese di costruzione italiane, caratterizzate da grandi professionalità e know how tecnologico, stanno dimostrando di avere le qualità e le competenze per affermarsi anche nei mercati fortemente complessi e competitivi dei paesi del G20 e in quelli dell'Ocse. Qui la crescita del Made in Italy è ancora più significativa poiché in netta controtendenza rispetto alla progressiva contrazione del fatturato estero delle aziende di costruzione del resto del Mondo".